La Città metropolitana di Reggio Calabria, in merito alla SS Jonio – Tirreno S.G.C, ha chiesto l’indizione di un tavolo tecnico/istituzionale riguardante le modifiche allo svincolo di collegamento con la SP5 in contrada Alterusi mediante la realizzazione dei bracci di ingresso/uscita lato Rosarno. Il vicesindaco metropolitano, Carmelo Versace, che ha la delega alla Viabilità, informa una nota di Palazzo Alvaro, ha inviato una nota, firmata congiuntamente al sindaco Giuseppe Falcomatà, e indirizzata al direttore generale di Anas, al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, al ministero delle Infrastrutture e Trasporti e alla Regione Calabria, dipartimento Infrastrutture e Lavori pubblici.
“All’interno del complesso reticolo viario intercomunale (Strade Statali e Provinciali) che si sviluppa nel territorio di questo Ente – scrive Versace – non si può sottacere l’importanza della strada di collegamento dei due versanti costieri in oggetto emarginata. Questa, infatti, riducendo drasticamente sia la distanza sia i tempi di percorrenza per spostarsi da un versante all’altro ha consentito di abbattere un diaframma, non solo fisico, fra le popolazioni, generando enormi vantaggi produttivi, socio-economici e culturali, per i territori direttamente collegati e per i rispettivi circondari. Ciò detto, a parere degli scriventi, è possibile, per non dire necessario, migliorare ulteriormente le caratteristiche e la funzionalità dell’importante via di comunicazione, anche a vantaggio dell’Ente gestore, andando ad intervenire sullo svincolo di collegamento con la SP5 in contrada Alterusi”.
“Tale svincolo, infatti – evidenzia il vicesindaco metropolitano – è ubicato in una zona a forte vocazione agricola del comune di Cinquefrondi, e pertanto rappresenta un nodo di origine/destinazione di un non trascurabile flusso di mezzi pesanti, cui si aggiungono quelli deputati al trasporto della legna provenienti dall’entroterra aspromontano. In considerazione della particolare conformazione dello svincolo in argomento – prosegue – composto da due soli bracci: quello di uscita per i flussi veicolari provenienti dal versante Jonico, e quello di ingresso solo per chi si dirige allo stesso versante, discerne che i flussi veicolari, caratterizzati da una non trascurabile presenza di mezzi pesanti, da e per il versante tirrenico, nonché di raccordo con l’Autostrada A2, devono percorrere circa 3,5 km sulle SP4 e SP5 attraversando l’intero nucleo urbano di Cinquefrondi, con risvolti negativi in termini di transitabilità, tempi di percorrenza, inquinamento, sicurezza della circolazione e quant’altro”.
“Per le ragioni – sottolinea Versace – si ritiene di fondamentale importanza l’integrazione dello svincolo suddetto con la realizzazione dei bracci di ingresso/uscita da e per il versante tirrenico; detta soluzione, infatti, oltre a ridurre drasticamente l’incidenza dei mezzi pesanti costretti ad attraversare il centro urbano di Cinquefrondi, garantirebbe la possibilità di un percorso alternativo, in entrambi i sensi di marcia, al tratto di SS 682 (circa 3,0 km) fra i due svincoli qui citati, consentendo, ad esempio, di gestire con la massima sicurezza gli interventi di manutenzione programmata dello stesso tratto che si sviluppa completamente in viadotto”.