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Messina, a palazzo Zanca la conclusione del progetto GenerArti dell’I.I.S. Verona Trento

Si è svolta nel salone delle Bandiere di palazzo Zanca la Giornata conclusiva del progetto “GenerArti”, patrocinato dal Comune di Messina, ideato e realizzato dall’I.I.S. Verona Trento con il contributo della Regione Siciliana. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere percorsi di consapevolezza emotiva e affettiva, sostenere le pari opportunità tra uomo e donna, prevenire e contrastare comportamenti discriminatori e la violenza di genere. All’evento, moderato dalla giornalista Rachele Gerace, hanno preso parte l’assessora alle Pari Opportunità Liana Cannata, la dirigente scolastica dell’I.I.S. Verona Trento Simonetta Di Prima, il prof. Clemente Cedro dell’Università degli Studi di Messina (aggregato di psichiatria Unime), oltre alle responsabili e alle tutor del progetto, ai docenti interni e ad esperte esterne (psicoterapeute, arteterapeute, avvocata, giornalista, operatrice di centro antiviolenza), insieme agli studenti e alle studentesse dell’indirizzo “Grafica e Comunicazione”. L’assessora alle Pari Opportunità Cannata, nel portare i saluti del sindaco Federico Basile, assente per altri impegni istituzionali, ha introdotto la Giornata, ricordando che: “Per la seconda volta in pochi giorni ci ritroviamo nella Casa comunale per illustrare un’altra iniziativa realizzata dall’Istituto Verona Trento, in prima fila non solo in tema di innovazione tecnologica, ma anche per sensibilizzare tutte le persone al rispetto delle pari opportunità. Un progetto che si caratterizza per il protagonismo giovanile sia come destinatari che portatori del messaggio di uguaglianza e inclusione sociale attraverso l’arte”.

La dirigente Di Prima ha dichiarato che “La lotta contro la violenza di genere deve essere una priorità per tutti noi, e attraverso progetti come ‘GenerArti’, possiamo contribuire a costruire una società più giusta e consapevole. È essenziale che le scuole diventino luoghi di apprendimento non solo accademico, ma anche di educazione ai valori della dignità e del rispetto, affinché i nostri studenti possano diventare cittadini responsabili, capaci di contribuire attivamente alla lotta contro la violenza di genere e alla promozione delle pari opportunità”.
Il prof. Cedro ha evidenziato che: “La consapevolezza delle dinamiche interiori e inconsce, che possono preludere a comportamenti distruttivi è un passo essenziale per la crescita personale e per la prevenzione e la cura dei comportanti antisociali, come la violenza di genere, la transomofobia, il razzismo e, in scala più grande, l’aggressione tra popoli”.

Il progetto “GenerArti” si inserisce nell’iniziativa della Regione Siciliana “Arte di ogni Genere”, rivolta a tutte le Istituzioni scolastiche della Sicilia, con l’intento di educare gli studenti ai valori della legalità, del rispetto della persona e delle differenze di genere, ponendo particolare attenzione al fenomeno della violenza sulle donne. Circa ottocento studenti dei sei indirizzi dell’I.I.S. Verona Trento hanno partecipato a questo progetto, coinvolti in attività formative e informative condotte da esperte esterne. Le classi del triennio dell’indirizzo di Grafica e Comunicazione hanno partecipato ad attività creativo-espressive e didattiche-laboratoriali, finalizzate alla realizzazione di prodotti vari (locandine, manifesti, cortometraggio, fumetto, gadget) per la campagna di sensibilizzazione prevista come prodotto finale. La responsabilità del progetto è stata affidata alla prof.ssa Eliana Bottari, con le colleghe tutor Antonella Donato e Ivana Risitano.

La prof.ssa Bottari, vicepreside e coordinatrice del progetto, ha ribadito che: “Nel nostro impegno quotidiano, ci proponiamo di guidare i ragazzi, affinché possano riconoscere e affrontare i comportamenti discriminatori, costruendo un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso per tutti”. Le tutor del progetto Donato e Risitano hanno evidenziato che: “Questa esperienza ci conferma come l’educazione affettiva ed emotiva dovrebbe essere pane quotidiano nell’esperienza formativa dei ragazzi. È assurdo come le istituzioni facciano fatica a cogliere il nesso tra il malessere sociale e psicologico e l’assenza di questa dimensione nella formazione dei ragazzi, che – a dispetto degli annunci – viene ancora declinata in chiave esclusivamente cognitiva, o, peggio, diventa suddita dei meccanismi produttivi. L’arte, il teatro e la gestione dei conflitti dovrebbero entrare nella programmazione di ogni scuola, di ogni grado e di ogni indirizzo”.

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