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Baraccopoli di Messina: il Tar rigetta ricorso ex sub commissario

«La pronuncia del Tar conferma la bontà dell’iter amministrativo seguito, sia sotto il profilo procedurale che sostanziale. È stata riconosciuta la piena legittimità di un provvedimento delicato, adottato nel rispetto dei principi di buon andamento, trasparenza e tutela dell’interesse pubblico. In un contesto così complesso come quello del risanamento delle baraccopoli di Messina, il mantenimento di un rapporto fiduciario pieno tra le figure di vertice della struttura commissariale è condizione imprescindibile per assicurare efficacia e coerenza all’azione amministrativa». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nella qualità di commissario di governo per il risanamento delle baraccopoli di Messina, commentando la sentenza della quinta sezione del Tar di Catania che ha rigettato il ricorso presentato da Marcello Scurria, contro il decreto di revoca della sua nomina a sub commissario.
Per i giudici amministrativi, il venire meno del rapporto fiduciario emerge “plasticamente dagli atti prodotti in giudizio” e si sostanzia nelle “iniziative assunte dal sub commissario nel procedimento di acquisto in asta giudiziaria relativa alla procedura esecutiva n. 236/2014 presso il Tribunale di Messina, non concordate e nemmeno comunicate al commissario”. Comportamento che ha anche “provocato l’insorgere di un contrasto con l’amministrazione comunale divenuto di dominio pubblico”.

«Proseguiamo con determinazione e senza tentennamenti –  continua Schifani – il percorso avviato per il risanamento urbano, sociale e ambientale della città di Messina. Questo pronunciamento ci consente di andare avanti con maggiore serenità nell’azione di superamento delle condizioni di degrado che per troppo tempo hanno afflitto intere aree del territorio messinese. Il nostro impegno resta massimo: la Regione Siciliana continuerà a sostenere, con tutte le risorse e le energie disponibili, la struttura commissariale e l’amministrazioni comunale. Siamo chiamati – conclude – a una grande responsabilità, che è quella di restituire dignità e futuro a migliaia di cittadini. È un dovere che portiamo avanti con serietà, coerenza e nel pieno rispetto delle regole».

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