Quando la casa diventa un miraggio e il divano di un’auto l’unico rifugio. La denuncia del SUNIA: “Serve un cambio di passo nelle politiche abitative del Comune”.
Una famiglia con valigie in mano, animali domestici al seguito e nessuna certezza su dove passare la notte. Sembra la trama di un film neorealista, invece è successo questa mattina a Messina, dove un nucleo familiare, travolto da uno sfratto esecutivo, si è ritrovato momentaneamente per strada. È solo grazie all’intervento tempestivo del SUNIA – Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari – che è stata trovata una sistemazione temporanea. Una toppa, non una soluzione.
Nonostante le ripetute segnalazioni e i rinvii ottenuti proprio dal sindacato, il Comune di Messina, secondo quanto denunciato dal SUNIA, fino a pochi giorni fa avrebbe fornito solo risposte negative. Una posizione che appare paradossale di fronte alla fragilità evidente della famiglia coinvolta, lasciata in bilico fino all’ultimo istante, tra la strada e un letto provvisorio.
Il SUNIA chiede al Comune un “cambio di passo”: non slogan o promesse, ma azioni concrete. Servono protocolli chiari, accoglienza vera, una cabina di regia che coordini in tempo reale gli interventi, evitando il triste copione visto oggi.
Quello che si chiede, in fondo, non è un lusso. È il diritto a non vivere con la valigia sempre pronta. A non dover scegliere tra un tetto e la propria dignità. A non trasformare l’auto di famiglia in un rifugio notturno. A Messina, nel 2025, anche questo può (e deve) essere evitato.
Messina, la dignità in valigia: famiglia con animali sfrattata, sistemazione last-minute grazie al SUNIA
