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A Foggia la forza del segno… è messinese! Alex Caminiti conquista la Puglia con “Aqua Ignisque”, un’installazione che parla di arte, identità e visione

C’è chi lascia il segno, e chi con il segno costruisce visioni. È il caso di Alex Caminiti, artista messinese di respiro internazionale, che ancora una volta porta in alto il nome della sua città, questa volta sul palcoscenico della Land Art Apulia, dove ha inaugurato la sua imponente opera “Aqua Ignisque”.
Siamo a Foggia, sul piano dell’Orbitale, tra erba verde, cielo azzurro e uno scenario urbano che si trasforma grazie a tre sculture rosso fuoco che sembrano emergere come fiamme dall’acqua. Un’opera che non si limita a decorare, ma dialoga con lo spazio, con la storia e con le radici araldiche della città. Le “tre fiammelle”, simbolo di Foggia, si fanno arte viva, forma e concetto.
Al vernissage, affollato e partecipato, c’era anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a conferma dell’interesse istituzionale per un evento che ha saputo unire identità locale e linguaggio universale.
Ovviamente per chi guarda dalla Sicilia, e in particolare da Messina, l’evento ha un sapore ancora più speciale. Caminiti è uno di noi. E vedere un artista della nostra terra affermarsi con tale forza espressiva fuori dai confini regionali e nazionali è motivo di orgoglio collettivo. Il suo segno è chiaro, potente, inconfondibile: un’arte che non ammicca, non si adagia, ma si impone, riflette e interroga.
“Aqua Ignisque” è molto più di una scultura urbana. È una riflessione sull’uomo, sulla sua disconnessione dalla natura, sul bisogno urgente di ritrovare un equilibrio, un’armonia primordiale. Ed è anche – perché no – un messaggio politico, sociale, spirituale, nascosto dietro superfici geometriche e cromatismi taglienti.
Caminiti non cerca il consenso, ma crea consenso. Perché la sua arte, dura e poetica, contemporanea ma piena di memoria, non può lasciare indifferenti.
Messina applaude anche se da lontano ma con il cuore vicino. Perché ogni volta che Alex Caminiti firma un’opera, firma anche un pezzo della nostra identità artistica che prende il largo e si fa riconoscere, ammirare, rispettare.
Alla fine, forse, non è Foggia che ha ospitato un artista. È Alex Caminiti che ha firmato un pezzo di Foggia e come sempre crea emozioni che non sbiadiscono.

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