Conosciuto da anni nel comprensorio dei Nebrodi come artista visivo, Mario Valenti si è distinto per produzioni artistiche che spaziano dalla pittura alla scultura. Ma nell’ ultimo periodo ha messo in chiaro la sua volontà di non cadere nella dimensione della settorializzazione, e di sposare un’idea della figura dell’artista cara ai concetti rinascimentali, sfuggendo alle barriere temporali che incastrano l’individuo in una data epoca, con le sue regole ed i suoi gusti. Oggi rende accessibile al pubblico una significativa tappa del suo percorso fino ad ora rimasta sconosciuta ai più: la canzone d’autore. Il 28 luglio 2025, nel suggestivo scenario di Villa Piccolo di Capo d’Orlando, dimora storica della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, ha preso il via “Il mare dell’effimero”, il primo tour ufficiale. Un debutto carico di significato, ospitato in uno dei luoghi simbolo della cultura letteraria e artistica siciliana.
Un viaggio nel suo modo di percepire ed interpretare la realtà. Valenti ha costruito un concerto che è molto più di un semplice esordio dal vivo: un percorso sonoro ed emotivo nel suo universo artistico, in dialogo ideale con i grandi cantautori siciliani che hanno ispirato il suo modo di osservare e interpretare la realtà.
Il titolo del tour, Il mare dell’effimero, evoca la natura sempre più superficiale e transitoria delle emozioni nel mondo odierno, dell’identità e del tempo, temi ricorrenti nei suoi testi. Un mare interiore ed esteriore, fisico ma metaforico in cui ogni ascoltatore può collocarsi per interrogarsi, perdersi per poi ritrovarsi.
A dar forma alle visioni musicali di Valenti, una band di musicisti di chiara fama: Nino Milia alla chitarra, Gemino Calà, al sax e flauti etnici , Billy Nocifora alle tastiere, Marcello Merlino al basso, Stefano Lazzara alla batteria.
L’impronta del concerto è stata marcatamente autoriale: brani intensi e spesso visionari, in cui convivono filosofia, critica sociale, introspezione e frammenti di realtà quotidiana. Valenti affronta la composizione musicale con lo stesso approccio che applica alle sue opere visive: un lavoro di scavo nella sostanza delle cose, alla ricerca di simboli e significati nascosti da riportare in superficie in maniera delicata ed elegante.
Il concetto dell’effimero, che dà il titolo al tour, si trasforma così in una metafora potente: un oceano instabile e mutevole dove navigare è inutile perché ha ricoperto tutto il mondo. L’ umanità, da questa condizione riscopre la necessità del concreto che diventa unica possibilità di salvarsi, per ritrovarela vera vita, l’essenza della bellezza e del pensiero autentico.
Il nome “Il mare dell’effimero” nasce da una sua canzone, Everest, ispirata a una riflessione lucida sulla società contemporanea. È una frase contenuta nel testo, nata dalla consapevolezza di quanto l’apparenza stia oscurando i contenuti. I social, in cui l’immagine conta più della sostanza, e ora l’avvento dell’intelligenza artificiale nel loro utilizzo incosciente, stanno spingendo tutto verso una dimensione superficiale, piatta e violentemente pervasiva. È un mare che ci sta sommergendo.
Il tour prosegue con tre date già fissate: il 4 agosto alle ore 21 sul Sagrato del SS. Salvatore a San Salvatore di Fitalia; il 13 agosto in Piazza Gepy Faranda a Rocca di Capri Leone e il 28 agosto all’interno del Situ Festival presso il Convento dei Cento Archi di Ficarra.
Con Il mare dell’effimero, Mario Valenti non si limita a esplorare nuovi territori creativi, ma riafferma con forza la sua idea di artista come figura carica di responsabilità, e l’arte come mezzo di riflessione, espressione profonda e ricerca interiore. In un tempo dominato dalla velocità dell’immagine e dalla leggerezza dei contenuti, la sua voce, qualunque forma assuma, si impone come un richiamo essenziale alla sostanza.
