Il capolavoro verdiano conquista il pubblico ragusano con un allestimento curato, emozionante e fedele alla tradizione, impreziosito da un coro di grande livello
RAGUSA – Considerata uno dei massimi capolavori del melodramma ottocentesco, La Traviata di Giuseppe Verdi continua, a più di 170 anni dalla sua prima rappresentazione, a emozionare il pubblico di ogni epoca. Ispirata al romanzo La signora delle camelie di Alexandre Dumas figlio, l’opera racconta il tragico amore tra Violetta Valéry, cortigiana parigina, e Alfredo Germont, giovane borghese ostacolato dalle convenzioni sociali e dal giudizio della propria famiglia. Con una partitura ricca di struggimento e lirismo, Verdi diede voce a una delle figure femminili più complesse e moderne del teatro musicale.
Questa eredità emotiva e musicale è stata pienamente onorata lo scorso 25 maggio 2025, al Teatro Duemila di Ragusa, dove La Traviata è andata in scena in un allestimento che ha saputo coniugare eleganza e profondità interpretativa, conquistando il pubblico fin dalle prime note.
A dominare la scena è stata la performance del soprano Park Sung-Hee, nei panni della sfortunata Violetta. La sua voce, limpida e intensa, ha saputo attraversare le diverse fasi del personaggio — dalla leggerezza iniziale alla disperazione finale — con grande sensibilità, regalando una prova magistrale, autentica e toccante.
Applausi anche per Alberto Profeta, interprete di un Alfredo Germont appassionato, elegante e vocalmente solido. Già noto al pubblico operistico italiano e internazionale, Profeta ha confermato ancora una volta la sua padronanza tecnica e la sua capacità di costruire un personaggio credibile e intenso, in perfetto equilibrio tra slancio romantico e tormento interiore. La sua presenza scenica e il fraseggio raffinato hanno contribuito a rendere credibile e commovente il legame con Violetta.
Grande intensità anche da parte di Giovanni Palminteri, che ha donato spessore e autorevolezza al ruolo del padre, Giorgio Germont. La loro interazione sul palco ha creato alcuni dei momenti più drammatici e coinvolgenti dell’intera rappresentazione.
Nel ruolo di Flora Bervoix, la mezzosoprano Kasumi Hiyane ha impreziosito le scene corali con presenza e raffinatezza. Ottime le prove di Francesco Cipri (Gastone) e Ludovica Bruno (Annina), capaci di offrire interpretazioni solide e partecipi.
Particolarmente apprezzata la presenza scenica di Daniele Bartolini nel ruolo del Dottor Grenvil: con sobrietà ed empatia, ha restituito una figura discreta ma fondamentale, capace di trasmettere una silenziosa compassione nei momenti più intensi dell’opera. Il suo contributo ha donato spessore emotivo al tragico epilogo, aggiungendo un ulteriore tocco di umanità alla narrazione.
Completano il cast con merito: Salvo Samperi, che ha dato vita a un Marchese d’Obigny elegante e misurato, perfettamente inserito nel contesto aristocratico dell’opera, Giuseppe Pagano (Giuseppe), Alfonso Barone (Commissario), Salvo Di Salvo (Barone Douphol) e Marco Zarbano (servo di Flora). Una menzione speciale va al primo ballerino Park Ki-Hwan, la cui esibizione ha impreziosito le scene di festa con grazia ed energia.
Un grandissimo applauso è andato al coro lirico Mediterraneo, che si è distinto per compattezza vocale, precisione ritmica ed espressività. Nei momenti collettivi, il coro ha saputo dare voce alla cornice sociale che accompagna i protagonisti, diventando parte viva e pulsante del dramma.
La regia è stata affidata alla regista coreana Ahn Jooeun, per la prima volta in Sicilia, che ha proposto una lettura raffinata e visivamente coerente dell’opera, rispettosa della tradizione ma con tocchi di sobria modernità. Le coreografie, curate da Fabrizia Portale, hanno arricchito l’allestimento con movimenti armoniosi e ben integrati nelle scene, offrendo momenti di grande bellezza formale.
La direzione musicale è stata affidata al Maestro Michele Netti, che ha guidato orchestra e interpreti.
L’intero spettacolo è stato coordinato dalla sapiente direzione artistica di Nuccio Anselmo, capace di armonizzare un cast numeroso e talentuoso.
Una serata di grande teatro e musica, in cui emozione, talento e passione hanno reso omaggio a uno dei titoli più amati del repertorio operistico.